Una tabella in particolare era oggetto del contendere. Ho creato un diagramma di flusso che (volontariamente) mixava differenti elementi. Era pensata per essere letta dal top management del progetto e con loro ha funzionato perfettamente. Mostrava con chiarezza che avremmo deliverato delle soluzioni fin dai primi mesi, (esattamente quello che il top top management si aspettava di sentire) e c'erano righe che andavano a far capire come questi deliverable sarebbero ricaduti sui sistemi del cliente. La stessa slide di successo verso il management ha fatto rizzare i capelli alle persone tecniche. Mixava elementi diversi e non descriveva a fondo relazioni tra i vari elementi e flussi di lettura/scrittura. Ho pensato di rifarla, poi mi sono detto: "Sono veramente io la persona adatta a fare questo lavoro?". Qui penso che il concetto di T-shaped abbia iniziato a farci confondere pesantemente. Siamo arrivati ad un punto in cui chi programma codice nel tempo libero ha la sensazione di essere diventato un programmatore con le stesse competenze di un Senior Dev aziendale. Gli Head of Engineering sono convinti di poter gestire strategia, pitch commerciali e racconti molto meglio degli strategists. L'AI generativa non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Ogni profesisonista chiede all'AI la parte che ritiene mancante, convinto di poter colmare la lacuna del suo T solo con un prompt. Gli strategist si fanno aiutare con il codice, i tech si fanno fare elenchi puntati e slides. Questa esperienza mi dimostra invece quanto sia ancora squisitamente elettivo e personale l'aver scelto un percorso professionale o un altro. Quanto sia fondamentale essere il più ampli ed inclusivi possibile nell'apprendere tutte le tematiche, ma quanto sia sempre più importante rimanere verticali sulle proprie expertise. Perchè c'è un focus, una prioritizzazione, un occhio critico che sarà sempre diverso, e nel mix delle diversità emerge la perfezione. Per questo penso che il t-shaped sia ancora fondamentale, anche nell'era degli assistenti AI-based. Penso anche però che il team perfetto sia fatto di tante T che condividono lo stesso schema, e queste T vanno a formare un bel blocco unico di conoscenza solido e profondo, approfondendo gli uni le caratteristiche degli altri. Chi costruisce i team deve avere sempre in mente questo concetto e cercare di selezionare le persone di conseguenza. Si troverà nelle migliori condizioni per affrontare ogni sfida di complessità.
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