2, 4, 2, 1, 2, 4, 2, 1
Una serie che alla nostra mente risulta disordinata e casuale. Vediamo i numeri ed in un certo senso proviamo una sensazione di disagio.
Se guardiamo invece questa serie:
2, 4, 6, 8, 10, 12
Abbiamo subito una sensazioni di comfort e ordine.
Questo perchè la nostra mente è in grado di capire subito quale logica sottende alla progressività dei numeri e questa facilità di comprensione ci tranquillizza.
Ma se ci fosse anche una logica nella prima serie di numeri? In realtà questa logica c'è e consiste nel far ruotare le operazioni. Invece di avere una serie che incrementa per 2, la prima serie ruota le operazioni. Una volta somma, poi sottrae, poi divide, poi moltiplica e così via.
Adesso che sappiamo la logica, il nostro cervello riesce a trovare ordine nel caos.
Siamo così in tutto quello che facciamo. Amiamo i prati di una sola qualità di sementi perchè la nostra mente riesce a gestirli meglio.
Se dobbiamo fare un impianto idraulico, facciamo tubi dritti e curve a 90 gradi, perchè riusciamo a mantenere un ordine mentale.
Di fatto però questo ordine è la dimostrazione del limite della nostra mente e di questi limiti abbiamo riempità la realtà.
Lavoriamo 8 ore al giorno. Non 9, non 7, non 6.3.
8 ore, ed il motivo è la semplice divisione in 3 delle 24 ore giornalire. 8 lavoro, 8 sonno, 8 riposo. Un cartello ottocentesco di come dovremmo dividere le giornate.
Come lavora invece la realtà, la natura e la casualità delle cose. Le radici degli alberi, che possiamo paragonare all'impianto idraulico, seguono linee altamente complesse. A noi sembrano contorte e caotiche, ma solo perchè non riusciamo ancora a comprendere le dinamiche e le logiche che hanno fatto si che una radice decidesse di ramificare e fare proprio in quel punto una curva.
Eppure le logiche ci sono e sono ben definite. Forza di gravità, durezza del terreno, disponibilità di acqua.
Purtroppo per millenni abbiamo adattato il mondo alla nostra di gestire la complessità.
Tutto ciò che viene costruito cerca di oversemplificare i processi per renderli rapidamente fruibili.
Questo ci ha permesso di evolvere e sopravvivere ed è sicuramente un percorso importante, ma cosa cambia oggi con l'avvento di una mente artificiale esterna, molto più in grado di noi di svolgere attività computazionali e scoprire rapidamente le relazioni e le logiche dietro determinate scelte?
Una delle ricchezze maggiori dell'intelligenza artificiale è proprio il suo assistere una mente umana, profondamente diversa e governata da ben altre leve, nella decodifica ed ottimizzazione della realtà.
Mi aspetto ed auspico, a meno di impedimenti da poteri e persone poco illuminate, che l'avvento delle intelligenze artificiali spezzi questo continuo rifiuto della complessità e ci permetta di vivere in un mondo che accetti diversità e logiche di cui possiamo beneficiare tutti.
Un'intelligenza che possa definire l'ottimale numero di ore di lavoro giornaliere in funzione della nostra vita, delle esigenze di lavoro e dei colleghi.
Un'intelligenza che possa mettere un meeting alle 9.36 di mattina, proprio perchè in quell'orario tutti sono disponibili, meno carichi e più pronti mentalmente, invece di dover dividere le agende in segmenti di mezz'ora che sistematicamente vengono smentiti dalla realtà, portando fatica e frustrazione.
Immagino e spero un nuovo livello di ordine in cui grazie all'AI, l'uomo non debba somigliare ad una macchina mentre svolge le sue attività ed al contempo non debba ridurre tutta la complessità a soluzioni banali solo per venire incontro alle sue facoltà mentali.
Sono convinto che questo è uno degli scenari in cui l'AI possa portare un reale nuovo umanesimo, mettendo al centro l'essere umano nella sua natura reale.